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Il paesaggio

“Il parco attraversa i nuovi edifici e connette due aree a diverse altezze della città. È il paesaggio mediterraneo ad emergere con i suoi tratti rocciosi, aridi e una ricca tessitura di verdi. L’approccio filologico nella scelta della vegetazione favorisce le importanti funzioni ecologiche del parco, oltre a ridurre il consumo idrico.

Un sistema di pergole definisce zone d’ombra in cui la sosta è piacevole, legandosi agli elementi architettonici locali e citando il vicino Giardino della Minerva anche attraverso la trasposizione di parterre di erbe medicinali salernitane, dislivelli e linee d’acqua. Un bosco mediterraneo ammorbidisce i limiti del parco definendo un sottobosco ricco di spazi per la socialità. L’architettura industriale del Molino Amato lascia una traccia del suo passato produttivo attraverso un labirinto di grano, mentre le funzioni ecologiche e paesaggistiche si uniscono a quelle culturali per definire un nuovo paesaggio identitario”. 

arch. Vera Scaccabarozzi, arch. Lorenzo Rebediani

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